I poeti, gli alberi e le parole

La mostra di Gastone Bianchi Da Nadia Campana e Marina Cvetaeva, attualmente in corso presso la biblioteca “Stelio Mattioni”, è lo spunto della proposta intitolata “I poeti, gli alberi e le parole”, un format originale che unisce l’idea dell’ex tempore alla pratica poetica. L’appuntamento, fissato per martedì 14 ottobre dalle 16.00 alle 19.00 nella biblioteca di Borgo San Sergio, è curato da Luca Geroni e Serena Miniussi e si rivolge a tutte lepersone che liberamente decidono di cimentarsi nella redazione di testi poetici in lingua italiana o in dialetto triestino.

Nel corso del pomeriggio, la Mattioni e il suo parco, saranno i luoghi dove le letture tratte dagli autori raffigurati da Bianchi (Dario Bellezza, Nadia Campana, Alda Merini, Marina Cvetaeva, Anna Andreevna Achmatova e altri), si alterneranno a tranquille passeggiate nell’area verde che circonda la biblioteca. I partecipanti, stimolati dai testi e dalla natura circostante, saranno invitati a restituire attraverso le parole le proprie emozioni e, alla fine, una giuria qualificata assegnerà due premi, uno per la sezione in lingua italiana e un altro per la sezione in dialetto.

La partecipazione è gratuita e l’iscrizione sarà formalizzata in sede dove verrà richiesto anche di firmare una liberatoria per un’eventuale pubblicazione dell’elaborato. Le poesie premiate saranno pubblicate sul sito della Biblioteca. La giuria si riserva inoltre di pubblicare anche eventuali elaborati che non risultano tra quelli premiati.

Per informazioni
040-6759350
bib.mattioni@comune.trieste.it

Nota sull’esposizione in corso
La mostra di acquerelli di Gastone Bianchi, un artista triestino, che da anni sperimenta diverse tecniche artistiche, concretizza la sua necessità di fissare con immediatezza degli attimi che si rivelano particolarmente poetici.
Data la natura della sede ospitante, questa volta – ma non è la prima – il suo soggetto diventa il volto del poeta. Sono letterati del Novecento, uomini e donne, italiani e russi, alcuni famosi altri meno. È questa una riflessione che nasce da Nadia Campana per arrivare a Marina Cvetaeva, attraverso – solo per fare alcuni nomi – Cristina Campo, Dario Bellezza, Sandro Penna, Anna Andreevna Achmatova.
Cosa accomuna tutti questi poeti? Sicuramente la difficile situazione storica vissuta, come per esempio la Russia stalinista, e il loro sentirsi fuori luogo in una società dove non si riconoscono. L’arte di Gastone Bianchi riesce a catturare queste anime sensibili e il loro travaglio interiore, restituendoli agli osservatori in una dimensione sottilmente onirica, come fossero frammenti di un sogno che non vuole svanire.

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